Antonio Formicola (classe 1945), al compimento del 65° anno di età, ormai pensionato, in un attimo di riflessione sulla propria vita, comprende subito che il tempo è trascorso velocemente. L’evoluzione, nel volgere di pochi decenni, ha cambiato radicalmente il mondo, le persone, il modo di vivere, di agire e di proporsi. Allora comincia a disseppellire tutte le esperienze, le emozioni e le sofferenze fisiche e morali, vissute da lui e dalle persone più prossime, senza farsi sfuggire, incredibilmente, quasi niente. Da qui nasce l’idea di scrivere e inizia con questo primo libro, Uomini senza infanzia, facendo riferimento al periodo successivo al secondo conflitto mondiale, quale momento storico difficile per la maggior parte degli italiani. Durante la stesura si accorge che gli viene sempre più spontaneo e scorrevole parlare e descrivere cose e fatti di ogni genere, completando l’opera in breve tempo, rendendosi conto ben presto che il suo punto di forza è soprattutto la chiarezza.