Luigi Recami è nato in provincia di Treviso ma è quasi sempre vissuto a Firenze, dove ha frequentato il Liceo Artistico e pittura all’Accademia di Belle Arti. Nel 1971, terminati gli studi, si accorge che vivere di sola arte non è facile e cerca allora in altre direzioni finché viene assunto nella sanità pubblica. Vi lavora per 35 anni fino alla pensione nel 2010 e da quel momento si risveglia in lui la vena artistica, ma non nella pittura bensì nella poesia e nella musica. Oltre che con i versi egli infatti si esprime creando parole e melodie di una ballata campestre e di una scena d’opera, elaborate poi da un amico musicista. Per rendere più godibili a parenti e amici le sue poesie egli le legge (“recita”, dice, è una parola grossa!) e le accompagna con colonne sonore di autori vari. Il tutto viene registrato e raccolto in due CD, ai quali si aggiunge un libretto che riporta tutti i testi e commenta i brani più ermetici. Nel maggio 2014 si cimenta nella prosa con un racconto dal titolo “Era il grullo del paese…”, spaccato-affresco di una piccola comunità borghese-rurale, che con toni semiseri e note pittoresche, a volte spinte fino al crudo realismo, descrive le vicissitudini di una tipica figura di quel piccolo mondo. Non tutto però è umoristico, c’è spazio anche per la riflessione e per un finale davvero sorprendente.