Umberto Manfredini è nato a Vienna nel 1936. Laureato in medicina a Pavia nel 1961 si è reso conto di essere diventato un “vecchio” quando l’Ordine dei Medici gli ha conferito la medaglia d’oro riservata a coloro che hanno compiuto i cinquant'anni di laurea. La cosa lo ha fatto “incazzare” e ha deciso di reagire scrivendo un breve romanzo, o se preferite racconto lungo, che vuole esprimere la speranza che i “giovani” ancora dotati di cervello si ribellino alla situazione in cui tanti disonesti li hanno posti facendo dell’economia un mostro e non un aiuto per l’uomo. Vi è molto di autobiografico, in quelle poche pagine, come sempre accade per qualunque cosa si scriva. A molti lettori sembreranno le parole di un sopravvissuto dinosauro, ma chi scrive spera che almeno due o tre lettori si trovino d’accordo con lui che si è reso conto di avere ancora il desiderio, e qualche residua energia, per fare, se necessario, una rivoluzione anche non del tutto pacifica per garantire un futuro ai suoi nipoti.