I rapporti familiari e interpersonali costituiscono la trama fondante che correla l’uno all’altro i personaggi del romanzo. Il protagonista, Enrico, al di là del ruolo di medico ospedaliero che occupa, mira a coinvolgere il lettore in un’empatia che ha il vissuto di un transfert divenendo lui la persona che cura le relazioni umane, a cominciare da quelle familiari. La caratterizzazione dei singoli soggetti, il materiale umano dell’opera narrativa, si manifesta in una realtà magmatica iniziale che poi si dipana in un’armonica correlazione di destini incrociati alla spasmodica ricerca di affinità elettive. Una magica ricomposizione esistenziale che compatta i legami costruiti nel corso di una vita è l’ordito di Anodo sacrificale in cui il protagonista e la sua famiglia allargata sono un faro che illumina i naviganti non solo durante la mini crociera nel santuario dei cetacei. La coreografia del libro ha come punti di riferimento il capoluogo toscano e il “mare nostrum” nel quale i personaggi si immergono attraverso una costante elaborazione di scelte di vita, in embrione o realizzate. Il tutto in un contesto di toscana veridicità che costituisce lo sfondo in cui può essere desiderabile condannarsi a vivere. Un romanzo che coinvolge intimamente per il suo modo sincero di porgere la vita nei suoi doni, piuttosto che nelle sue perdite e nelle sue conquiste.