“Sorride come se nulla fosse e invece vorrebbe urlare”. Questo afferma la protagonista che, ferita dall’indifferenza di chi le passa vicino, si chiede: “Come si fa a spiegare agli increduli, coloro che ti stanno intorno, i colleghi, qualcosa che non vedi?” Una malattia invisibile la sua, un morbo per lo più sconosciuto o, per meglio dire, ignorato. Rimosso con un gesto di fastidio come quando si scaccia una mosca. Morbo che intimorisce, di cui qualcuno preferisce negare l’esistenza, consegnando le persone colpite a una vita da anime sole, lamentose, incomprese. La protagonista del racconto, Pitty, è sommersa da fibro‑flog e per lei tutto si confonde.
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