I quattordici autori, gli ingredienti di questo cocktail, hanno dato vita a racconti collettivi: passando da una persona a un’altra, le storie hanno preso strade originali e impreviste, inattese nel loro farsi; ognuno di loro è entrato in racconti ai quali non aveva contribuito; hanno discusso di polpi e di leoni, di luna e di savana, di incontri e di futuro e così via, dando consistenza e coerenza a pagine che sono passate attraverso ventotto mani, quattordici menti, occhi e cuori. Il risultato è estremamente gradevole, le storie sono sorprendenti, originali, spaziano nel tempo e a volte si tingono di giallo: un vero cocktail da gustare, assaporando un caffè speciale, magari ascoltando una musica messicana (dalla prefazione di Luciana Grillo).