Blues, poesie e prose liriche
Trenta tra “blues”, poesie e prose liriche. Versi a volte potenti, di una crudezza e al contempo di una dolcezza quasi estrema. Gli scritti di questo narratore esprimono ritmo e suoni, nemmeno fossero canzoni. Dei “blues” appunto, che trovano la struttura più adatta a esprimere, in piena libertà e spontaneità, una sorta di riuscita fusione tra parole e suoni.
«Uno scrittore un po’ particolare, un anarchico». Così Armida Demarta, ideatrice del festival di poesia “Poestate”, ha introdotto Luca Dattrino durante la serata di letture pubbliche il 31 maggio a Lugano. «L’anarchismo di quest’autore sta nell’infischiarsi senza troppi rimpianti delle regole metriche e letterarie classiche. Ma quello che non manca a Luca Dattrino è l’impetuosità: un flusso travolgente di parole che ha preso e sollevato l’uditorio. C’è una grande potenza nei suoi versi – e nel suo modo di declamarli – un incalzare costante che molto deve agli elementi basilari della vita, su tutti l’amore» (Fabio Caironi, giornalista).