In questa raccolta di poesie, che si è andata formando molto lentamente durante gli anni di insegnamento come ordinario di scienze umane presso le scuole medie‑superiori della sua città, l’autore afferma di cantare la natura e l’uomo che la contempla; ma in realtà è forse l’inverso: è la natura che canta o incanta con i suoi colori, i suoi suoni, i suoi echi, i suoi silenzi, le sue bellezze e i suoi ritmi che sono ciò che appunto desta gli echi del cuore, che anzi lo fanno vivere palpitare, amare, sperare, sostare… “dove l’erba si affolla”.