Saprà il modello capitalistico globalizzato garantire al mondo un futuro oppure ci condannerà ad una corsa assurda verso l’autodistruzione? Da sempre Stefano si chiede come funzioni l’economia; ma ancora più perplessità ha adesso, di frontealla pesante crisi esplosa nel 2008. Durante una passeggiata nel corso dell’ennesima permanenza a Mosca, incontra una docente universitaria di economia politica, dal fascino stranamente esotico, con la quale scopre di avere affinità culturali. Sullo sfondo della capitale piena di storia, di cultura, ma anche di memorie dell’utopia tradita, con il breve intermezzo di un viaggio in treno nella regione del Volga, confronterà le sue riflessioni con quelle della donna e di altri personaggi portatori di esperienze ed opinioni diverse. Poi, senza riuscire a capire pienamente che cosa gli sia successo, si ritroverà dove qualcuno ha già saputo realizzare il mondo migliore che lui in fondo vagheggia. Ma, forse, ha avuto solo un sogno. Una parabola sulla decrescita.