Storia documentata di delitto e di amicizia
Due vecchi compagni di liceo s’incontrano, dopo anni, in carcere: il Professore, accusato di aver ucciso con ferocia delle persone, attende il processo; l’altro, avvocato, non lo difende e lo va a trovare solo per gestire qualche affare all’esterno. Durante brevi colloqui si apre tra loro il dialogo, che s’infittisce nel trascorrere della vicenda processuale e carceraria, segnato dalla passione per la comune cultura classica e dagli opposti loro atteggiamenti verso la vita, il mondo, l’amore e l’odio, la bellezza. Sullo sfondo, dentro e fuori del carcere, due città di provincia e le istituzioni del Potere. L’Amministrazione della Giustizia domina la scena, ove le vittime e i testimoni del delitto raccontano dolore, paura, pietà. L’esistenza del Professore fluisce lentamente e inesorabilmente tra verbali e provvedimenti dei giudici, lettere con l’avvocato e con vari personaggi, squarci di narrazione. Emozioni, riflessioni e ricordi sono ripresi e scambiati tra i due, Professore e avvocato, senz’altro ordine che quello della memoria e del discorso frammentato e ricucito, nel riemergere dei tempi indimenticati del liceo. Sopravvive alla fine una dolente amicizia.