Al buon cibo, alle lunghe tavolate vocianti intorno alle quali si mescolavano allegramente giovani, anziani e bambini, ai viaggi istruttivi e divertenti organizzati da un padre intelligente e severo, Luciana Grillo dedica queste pagine in cui ricordi, affetti, avvenimenti (anche tristi), rapporti familiari, vacanze e viaggi si intrecciano e si intersecano con profumi antichi di cibi “rituali”, con fiamme di caminetti accesi, con buffet golosi. Sempre in armonia. E non è poco. Rivivono zii e genitori, la nonnina con la grande treccia bianca intorno alla testa, le merende durante i pomeriggi in casa, le esperienze di un’infanzia privilegiata, arricchita dalla possibilità di andare alle terme di Caracalla per conoscere l’opera lirica o di incontrare personaggi presenti oggi nei libri di storia. Perché non raccontare una felicità ingenua e possibile?