Memorie di una internata a Castel di Sangro
Questo libro di memorie racconta una storia autobiografica, quella di una famiglia (madre inglese, padre italiano, due figlie e la loro governante), internata a Castel di Sangro (AQ) nell’ambito delle restrizioni disposte dal governo fascista nei confronti degli stranieri residenti in Italia dal giugno 1940.
Chi racconta le dolorose vicende umane tra il 1940 e il 1944 è Genziana Alpina De Luise Powell, la figlia più grande, a settanta anni dagli accadimenti, e ora residente a Olympia (WA), negli Stati Uniti. L’autrice nel prologo del libro ci dice chiaramente perché ha voluto che la memoria di quegli anni trascorsi a Castel di Sangro divenissero un piccolo tassello di un patrimonio storico ampiamente trattato, dove però è quasi sempre assente la devastante tragedia della dimensione umana della guerra. La narrazione di quegli anni vissuti a Castel di Sangro, fornisce soprattutto molte informazioni per la ricostruzione precisa e circostanziata sugli accadimenti del tempo.
Il volume è stato pubblicato per la prima volta negli Stati Uniti in lingua inglese nel 2011 con il titolo “War is Just Another Day”; ne è coautore il marito Jon T. Powell. È un libro sincero, amaro e, nel tempo stesso, delicato e piacevole. Un libro capace di far scoprire le crudeltà della guerra con gli occhi di una bambina. Lucidi ricordi che hanno il potere magico di condurre il lettore a immedesimarsi nelle situazioni descritte; una scrittura brillante che riesce a trasformare momenti difficili e dolorosi in ritratti acuti, descritti con leggerezza. Affascina il modo di raccontare sempre con il ritmo dell’attesa e della sorpresa, descrivendo un microcosmo che umanizza la rilevanza storica delle cruente battaglie sulla Linea Gustav. Il testo è supportato da immagini e note storiche per inquadrare meglio le condizioni al contorno.
Come si può intuire “La Mia Guerra” è un libro che merita di essere letto, per conoscere più da vicino una pagina di storia del secondo conflitto mondiale e per apprezzarne i non pochi pregi narrativi.