Abbiamo finora detto che il nostro settore può rialzarsi solo attraverso un cambiamento di metodo che dovrà investire tutti i giocatori in campo, sia nazionale che internazionale, secondo sistemi di cooperazione verticale (Europa, Paesi, Regioni e Territori) e orizzontale (produzione, distribuzione, logistica, ricerca, pubblica amministrazione). Il grande, collegato con il piccolo, micro impresa di piccola pesca artigianale legata in un distretto che dialoga e coopera sia verticalmente che orizzontalmente. Non si può avere sviluppo sostenibile se non informandolo ai principi superiori su cui si fonda la Natura. Il grande paradigma della fisica moderna, ci dimostra che nessun elemento di un sistema può essere isolabile, l’esatto contrario del principio meccanicistico newtoniano, che affermava l’isolabilità dei pianeti e delle particelle che potevano essere così studiate a se stante, ontologicamente. La sostenibilità sistemica è quindi quella sostenibilità che fa suoi i nuovi paradigmi della fisica quantistica e che funziona solo quando tutte le componenti del sistema sono correlate tra di loro. Nessuna parte può essere isolabile, tutte partecipano, cooperano tra di loro a conservare-aumentare il valore del sistema stesso. Un primo esempio pratico di questa metodologia, è rappresentato dalla politica marittima integrata, che si propone di risolvere le questioni marittime, secondo un approccio più integrato, più coerente, rafforzando il coordinamento tra diversi settori interessati. S’interessa di questioni e problemi attinenti la realizzazione di un’unica politica settoriale, “la crescita blu” (crescita economica, basata su diversi settori marittimi).