Senza “amore” non c’è niente e la teoria del “vivere” questa volta assume un senso mistico e calligrafico destinato a un rullino di una pellicola stabile e intatta. E l’amore non è mai dispari, anche se si è soli, da soli e più soli. Anche se certe volte si ha un filo di ruggine dentro.
Con "l'uomo che ha una faccia che è un treno" Lino Mazzariello ci aveva spinto a prendere un treno, uno a caso che ci portasse ognuno in una stazione diversa, ma da cui potevamo osservare qualcosa o qualcuno e cercare di ritrovarci come in uno specchio. Dall'altra parte dello specchio c'era lui che ci ammiccava e ci faceva domande e ci chiedeva risposte che poi non ascoltava perché già partiva con altri quesiti. Ebbene aperto il vaso di Pandora con il primo libro, nel secondo cerca di raccogliere problema per problema e ce lo snocciola davanti ai nostri occhi senza domande ma verificando il suo sentire nel corso della sua vita. Racconti d'infanzia, poesie, canzoni in un crescendo di liricità ed ilarità. Una vita uguale a tante altre vite, con il cuore che non ha ancora finito di contarsi le ferite e che fa il conto di quanto ancora gli resta da pagare per errori cercati, voluti, capitati e mai estinti del tutto. Una ricerca di una qualche rivalsa nella vita che molto spesso non ci regala neanche una carezza ... Ma non pensiate che l'autore non sia in grado di ridere e di ironizzare sulle cose della vita, è che molto spesso la vita ci fa veramente ridere poco e a volte, è difficile anche solo sorridere. Un libro che non annoia, che incuriosisce, che ci riporta a vecchi ricordi che danno una sferzata di aria fresca in un tramonto che pian piano si avvicina e dà un po' di colore ad una vita spesso grigia e spenta.
Lui sa
Un libro dove l'autore ci regala i suoi ricordi ed anche un po'della sua anima entrando,non tanto in sordina,nella nostra,riportando a galla emozioni del cuore, talvolta anche dolorose,che credevamo ormai sopite. Da leggere come fosse un nuovo viaggio nel nostro "io",assaporandolo in tutta la sua essenza. Miranda