“…dal momento di quella terribile perdita ho vissuto delle situazioni che hanno messo a dura prova il mio agnosticismo, e la mia arrogante razionalità ha cominciato a vacillare paurosamente…”.
Comincia così il racconto di una donna che dopo la perdita della sua unica figlia si ritrova al centro di fenomeni tanto strani e inspiegabili da costringerla a rivedere le sue certezze sul significato della vita e della morte. L’intento dell’autrice non è quello di fornire certezze, ma vuole solo essere un invito a liberare la mente dalla gabbia in cui ci ha imprigionati il razionalismo imperante e che ci induce a negare l’esistenza di tutto ciò a cui la scienza ufficiale non riesce a dare una spiegazione.