Quindici novelle tradotte e presentate da Rita Stefanelli Sciarpetti
Marguerite d’Angoulême, duchessa di Alençon, poi regina di Navarra e sorella di François I, occupa un posto importante nella vita culturale del suo tempo. Aperta alle nuove idee professate dal cinquecento, riunisce intorno alla sua Corte molti umanisti e scrittori. Lei stessa è poetessa e scrittrice di talento. Il suo capolavoro è L’Heptaméron, una raccolta di novelle il cui soggetto è l’amore visto in tutte le sue forme, corredato dalla gamma di sentimenti, a volte contraddittori, che lo alimentano. Dieci persone: cinque uomini e cinque donne, costrette a trattenersi presso la località di Cauterets nei Pirenei, decidono di impiegare il tempo raccontando ognuno, per sette giorni, “storie di intrighi amorosi”. C’è chi presenta le virtù o le debolezze delle donne, chi racconta i vizi o le qualità degli uomini, chi difende gli uni, chi difende le altre, c’è chi si chiede quale sia il comportamento migliore, chi medita sui drammi o sulle gioie dell’amore, dando così vita a un ricco mosaico di emozioni, di sentimenti e di reazioni proprie dell’essere umano.