Questa silloge esprime i frutti di una lunga ricerca segnata dalla scoperta dell’immutabile, spesso celato tra le pieghe del mutevole. Costituisce pertanto un aspetto fondamentale dell’esperienza di se stessi in relazione agli altri, la propensione a interpretare il vissuto in senso trascendente, cercando di fissarlo in forme armoniche solenni.