Si può spiegare la mente all’interno della concezione del mondo offerta dalla scienza? Nonostante questo sia il tacito assunto che si trova alla base della riflessione contemporanea sull’argomento, la tesi provocatoria dell’autore è che i fenomeni che definiamo “mentali” – in primo luogo l’esperienza cosciente – per le loro caratteristiche, assolutamente peculiari rispetto a qualsiasi altro fenomeno dell’universo, sono da considerare incompatibili con i concetti e i metodi che contraddistinguono gli attuali paradigmi scientifici. A sostegno di tale tesi, l’autore, prendendo in esame alcune delle più significative proposte di spiegazione della mente avanzate negli ultimi decenni, mostra come esse, senza eccezione, poggino su artifici concettuali del tutto ad hoc, in mancanza dei quali non potrebbero assumere neppure una parvenza di plausibilità. Per giungere a una spiegazione soddisfacente dei fenomeni mentali, evitando le trappole del dualismo, la via da percorrere allora non può essere che quella di volgersi arditamente in nuove direzioni di ricerca, che facciano riferimento a concetti e a principi regolativi del tutto inediti, quanto mai lontani dai presupposti che oggi diamo per scontati e ci sembrano irrinunciabili.