A diciassette anni, Tommaso sembra essere un ragazzo con una vita assolutamente normale. Ma i suoi silenzi contrastano fra tanto rumore della frenetica vita milanese, dove il senso delle cose sembra perdersi. Questi spaziano dalle relazioni in famiglia a quelle con i compagni di liceo, dalla voglia di evasione al rapporto altalenante con la sua ragazza, Francesca.
Tommaso cerca il suo posto nel mondo, senza trovare una soluzione, cerca di scappare da tutto ciò che gli sembra già scritto: teme, sopra ogni altra cosa, di inserirsi in un ingranaggio e di vivere come un automa, senza dare senso alla propria vita.
L’intera struttura della società moderna occidentale è vista come una macchina, un susseguirsi di routine, competizione e apparenze. Si sente infinitamente solo nell’affrontare questi problemi e, nell’abisso fra lui e gli altri, tutte le sue riflessioni non restano che silenzi inconfessati.
Finché, alla festa del suo diciottesimo compleanno, non comparirà Giacomo, con la capacità di condividere il silenzio.
