Hans Joachim Marseille, strepitoso pilota di caccia nella Germania nazista, protagonista del racconto, costituisce un po’ una sfida per noi lettori del ventunesimo secolo. Marseille ci ricorda che, anche nel contesto storico in cui visse, un giovane di vent’anni aveva vent’anni e che a quell’epoca volare era un’avventura, una disciplina, un’arte… poteva valere una vita.
Il falco pellegrino è l’uccello che ha la velocità di picchiata più elevata del pianeta; difficilmente lascia scampo alle sue prede.
Lasciamo così Joche appeso all’antenna esterna del suo caccia mentre sta precipitando, per un errore di manovra di una banalità sconcertante, nella sua ultima picchiata, quella definitiva, la picchiata del falco pellegrino e in una manciata di secondi pensieri e ricordi fluiscono nella sua mente, scomponendo e ricomponendo episodi, persone e suggestioni che si sono intrecciate nella sua breve, velocissima vita.