Storia della musica moderna

Storia della musica moderna

Dal Settecento al Novecento

€ 22,00

È a partire dal Settecento che si presenta l’idea di “modernità”, allorché si abbandonano pregiudizi e visioni desuete e si giunge a un livello di superiore chiarezza, eleganza e armoniosità, testimoniato soprattutto dai capolavori di Haydn e Mozart. Ma in seguito, con l’avvento del Romanticismo, la musica si volge a esprimere istanze soggettive, nuove concezioni del mondo ed emergenze “nazionali”. L’artista, superato lo stadio puramente artigianale, diventa interprete originale, tanto che sulla “koiné”, sullo strato stilistico comune, emergono compositori dotati di grande individualità soggettiva. La musica strumentale, cameristica e sinfonica si diffonde ovunque e in Italia i massimi risultati si raggiungono soprattutto nelle opere teatrali di Rossini, Bellini, Donizetti e Verdi. Il secondo Ottocento vede progressivamente indebolirsi le regole tradizionali, soprattutto dell’armonia. Wagner, dopo Chopin e accanto a Liszt, è il protagonista di un’evoluzione linguistica destinata a rovesciare i pilastri dell’armonia classica. Poi, con gli ultimi decenni del secolo, nuove prospettive compaiono in Debussy, che si volge verso il Simbolismo. Ma è con le Avanguardie nate ai primi del Novecento che il panorama conosce nuove frontiere. Figure come Stravinskij e Schoenberg si allontanano enormemente dalle prospettive del passato. A svolta avvenuta, dopo il torbido periodo tra le due Guerre e l’oscuramento culturale programmato dai regimi totalitari, si sviluppano posizioni tra loro contraddittorie, quelle “strutturaliste” e quelle “casuali”, nascono tecnologie innovative, come l’elettronica, e si aprono nuovi orizzonti che coinvolgono l’intero pianeta con le sue straordinarie diversità.

Pubblicazione
01/2019
Pagine
350
Formato
cm 17 x 24
ISBN
9788865377048

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