Il bambino, nel momento in cui nasce, deve fare esperienza di un percorso che dovrà condurlo dall’apparire delle cose all’essere degli uomini. Il primo contesto che lo caratterizza è il Kaos, ovvero quell’originaria confusione in cui non è possibile trovare una “via” maestra che lo porterà alla conoscenza della verità. Solo in un secondo momento, al posto del Kaos si origina il cosmo dove ogni cosa trova il suo posto. Gli uomini, cioè, vivono in armonia sia con gli altri che con sé stessi. Sono circondati da una natura di cui hanno rispetto e cura. Eppure, questa tanto declamata natura, formata da tutti gli elementi che le appartengono, si trasforma in una realtà liquida e fa esperienza del divenire. Le acque scorrono nel fiume in cui è impossibile bagnarci due volte, esattamente come affermava il filosofo greco Eraclito. Gli uomini divennero semplici canne agitate dal vento. Il divenire è presente in quello stesso stormire del vento che a muovere anche quelle canne. Puntualizza Holderlin: “Tu continuerai / come hai cominciato”. Non c’è fine al principio e la parola è la porta aperta al regno anteriore. Non resta che aprirci un varco nella natura, che racchiude i morti e i viventi, l’essere e l’apparire. Non resta che inoltrarci nelle dense tenebre di luce, di cui noi stessi siamo formati.