Lune e mezzelune in terre di confine
Un viaggio realizzato nel giugno 2011 nel sud‑est dell’Anatolia, ovvero in territori di mezzo, da viaggiare, per imparare il confine tra idee e culture, tra certezze e dubbi che attraversano la vita. Queste le tappe: Diyarbakir, città curda dalle possenti mura di pietra nera; Mardin, città prossima al confine tra tre Stati (Turchia, Iraq e Siria) che guarda dall’alto verso l’antica Mesopotamia, Sanliurfa, l’antica Edessa, Gaziantep, la gloriosa; poi l’Hatay con Antakja e infine Tarso e Adana. Ogni luogo dà lo spunto per interpretare geografia e storia di quelle regioni sulla base di riferimenti al passato, di suggestioni letterarie e accadimenti del presente: già erano in corso sommovimenti lungo il confine e migrazioni di siriani, in cerca di riparo dalla guerra incombente.
Poi il taccuino di viaggio si trasforma in un percorso che si snoda tra cronaca, spunti letterari e riflessioni sul crescendo di ostilità, di migrazioni, di attentati, di morti, di guerra e di attacchi terroristici. Quindi si ferma alla fine del 2015 e prova a porre domande etico‑politiche su quanto accade, con l’auspicio che il mondo impari a traghettare i giorni verso orizzonti di pace.