Le storie raccontate da Andrea Bortolotti sembrano ripercorrere vissuti reali, trasfigurati in narrazioni, tra loro diversi e pur simili.
Se si sottovaluta l’importanza dell’educazione, se non si favorisce l’elaborazione dei traumi, delle brutte esperienze infantili, se non si fanno emergere i sentimenti amari, esprimendoli a parole, il dolore si inasprisce.
Tre racconti, tre figure di padri che inducono il lettore alla riflessione.
Viviamo in una società in cui i ruoli genitoriali spesso si confondono, tra atteggiamenti pseudo amicali e distrazione, tra imposizioni e trascuratezze, tra emulazione del potere, altezzoso e superiore, e capacità di essere autorevoli, tra responsabilità e residuali fragilità adolescenziali.
I rapporti tra adulti e bambini sono spesso squilibrati per mancanza di consapevolezza e amore.