Michele è un ragazzo calabrese cresciuto nella dignitosa miseria, nelle fragili illusioni e nella volontà di riscatto dell’Italia del Dopoguerra. Alla ricerca di solide prospettive per il futuro, decide un giorno di lasciare il suo paese natale e di trasferirsi a Roma. Lo struggimento e l’iniziale disorientamento tipici degli emigranti vengono alleviati dall’incontro con un alto ufficiale in pensione, che gli offre un impiego e lo accoglie nella sua casa, dimostrandosi un ospite paterno e affettuoso. Con il suo sostegno e i suoi preziosi suggerimenti Michele raggiungerà un faticoso equilibrio tra studio e lavoro, e imparerà a orientarsi nella selva dei primi sentimenti d’amore. La quiete domestica e la stabilità quotidiana, tuttavia, saranno improvvisamente violate da un omicidio dai contorni misteriosi, che delineano un inquietante scenario da guerra fredda. E nulla nella vita di Michele rimarrà come prima…
Un romanzo di formazione che attraversa un ventennio cruciale nella storia dell’Italia contemporanea – gli anni cinquanta e sessanta – con la delicatezza e la lucidità di un piccolo affresco generazionale.
Dopo tanti anni ti ho rincontrato. Mi ha entusiasmato leggere il tuo libro, scritto con semplicità, ma con grande autorevolezza. Il racconto ti coinvolge e non puoi fare a meno di leggerlo nel più breve tempo possibile. Grazie Aldo
La lettura del romanzo è interessante quando si descrivono le bellezze dei luoghi nativi,le usanze e le risorse;diventa piacevole ed avvincente man mano che le vicende di Michele si sviluppano portando un giovane calabrese a crearsi ,a Roma, un futuro con onestà,forte volontà e determinazione. Complimenti all'amico Aldo da Vincenzo Rinaldi e dalla prof.ssa Antonella Flaviano.
La lettura del romanzo scorre liscia e tutta d'un fiato. Il romanzo è scritto con la passione che hanno le persone del Sud come me. Grazie Aldo per avermi emozionata con questo tuo primo libro.