Anoressia: spiragli di luce
Vorrei giocare a “Campana”: ricordate (si era bambini) il tracciato a gesso rosso sull’asfalto? Per me era “il Tempio”. Si parte dalla terra saltellando in caselle numerate in progressione e in fila indiana, talvolta unite. A volte è necessario fare un salto più lungo, è un gioco d’equilibrio. E alla fine si arriva al cielo, che richiede al giocatore di cambiare punto di vista, girarsi verso il percorso svolto e quindi di ripercorrerlo, questa volta senza commettere errori. Ecco: questo è il mio percorso, fatto di luci e ombre, di dolore ma anche di tanto amore e, nonostante il “Nero”, di colore. Un percorso iniziato e che continua, a volte a rilento e altre “a manetta”, verso l’uscita, fuori dalla scatola della malattia.
Un invito a riflettere, a cambiare prospettiva. Uno stop a cui fermarsi per sentire col cuore.
“Viva la vida, Siempre!”