Cerco di non mancare di rispetto alla poesia e allo stesso tempo spero che rimanga impigliata nelle parole che scrivo. A me piace giocare con le parole, mettere a nudo la loro fragilità, quando c’è e si fa intravedere. Mi piace giocare con l’ambiguità e la molteplicità dei loro significati. Mi piace usare l’ironia, che ritengo sia un medicinale efficace contro la seriosità. La poesia deve essere contenta di alzarsi la mattina. Sono uno scolaro discolo della poesia. Uno scolaro che spera che questa Signora ogni tanto arrivi e gli tiri benevolmente le orecchie.