In questo libro l’autore ha raccolto le intuizioni, che in brevi fioriture semantiche, hanno arricchito nel corso di tutta la sua esistenza, fin dalla prima giovinezza, il prato della sua continua ricerca di bellezza, di poesia, di valori e di verità. Nell’elaborazione interpretativa di letterati, poeti, artisti e musicisti del XVIII, XIX e XX secolo, da Antoine Watteau a Auguste Rodin, da François Couperin
a Francis Poulenc, da Ugo Foscolo a Théophil Gautier, da Paul Verlaine a Charles Baudelaire, dai Goncourt ad Anatol France fino a Rubén Darío, Citera non è più solo l’isola resa il regno dell’amore e della bellezza dal fatto che nelle sue acque si diceva fosse nata Afrodite. È il luogo cui tende lo spirito, che si eleva oltre il quotidiano alla ricerca di orizzonti nuovi di poesia e di valori, trovandovi a volte paradisi di felicità, altre volte inferni di disperazione e sempre tuttavia
nuove strutture di comunicazione artistica. La Citera di Mario Certo è la meta espressiva dei sentimenti e delle passioni del suo animo, l’approdo dell’amore per la sua Anna e dell’affetto per le sue figlie, della ricerca di giustizia sociale, della partecipazione alle sofferenze degli altri e della speranza che ha illuminato ogni istante della sua vita anche al di là del dolore per la scomparsa dei suoi fratelli, soprattutto dell’amato gemello Giulio.