La morte è servita
Non lasciatevi fuorviare dal sottotitolo: la morte è servita vuol dire che la morte di Jan Pavlik è servita alla popolazione di Parnos per salvarsi. Una anziana donna, Azumi, ispirata da Pavlik, riesce a trascinare una giornalista, un vulcanologo e una guida turistica in una bizzarra avventura per salvare la popolazione di Parnos dall’eruzione del Vuroa. Parnos è un nome di fantasia, come il vulcano Vuroa e i Fire Fields. Il contesto, però, non lo è. Ci vuole ben poca fantasia per capire quale situazione si nasconda dietro quei nomi. Ma ho pensato di non fare espliciti riferimenti. Per scaramanzia? Per decenza? Per mancanza di coraggio? Forse. Di certo, però, questo lavoro teatrale ha un chiaro obiettivo: far drizzare le antenne, indurre ad aumentare il grado di attenzione e, perché no, fare da stimolo per piani efficaci. Seri. Drastici. Oggi. Prima che sia troppo tardi. Se non saranno quelli proposti da Pavlik (anch’egli personaggio di fantasia) poco importa. L’unica cosa che conta è muoversi con decisione ed efficacia.