Su Dol's Magazine l'intervistaa Pietrina Oggianu

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https://www.dols.it/2024/05/23/avrei-voluto-urlare/

Avrei voluto urlare

E’ il titolo del libro scritto dal libro di Pietrina Oggianu.

Pietrina Oggianu nasce a Cagliari nel 1972. Nuorese d’adozione, ha vissuto nello storico rione di San Pietro. Proprio questi vicoli, case, mura dell’antico quartiere – che diede i natali a Grazia Deledda – danno alla scrittrice la “vena poetica” che negli anni la farà maturare come poetessa e scrittrice.

Con il trasferimento a Roma, negli anni Duemila si distingue nel campo della poesia ottenendo diversi riconoscimenti. Nel 2016 si trova a combattere un nuovo nemico, subdolo e invisibile: le viene diagnosticata la fibromialgia. Come Pitty, la protagonista del racconto Vorrei Urlare, affronta le vicissitudini della vita: forte e decisa, fragile e guerriera allo stesso tempo. La sensibilità, l’amore per il prossimo, per la vita, rendono Pietrina capace di trasmettere emozioni di una semplicità disarmante, dando al lettore un “nutrimento per l’anima”

Come  è  stata la tua  vita prima  che apparisse la fibromialgia?

Prima di ammalarmi ero la classica donna in carriera,  facevo mille cose, non che adesso io stia ferma, ma prima lavoravo in maniera ufficiale, dopo la malattia purtroppo mi sono dovuta re- inventare,  faccio sempre mille cose ma dietro le quinte e come volontariato perché ho perso il lavoro. Questo è ciò che accade spesso a chi soffre di Sindrome da dolore cronico diffuso.

Cosa l’ha scatenata? Una violenza?

Si! Purtroppo nel mio caso la diagnosi è stata: “Fibromialgia post trauma” credo che il primo trauma sia stato aver visto mia madre morire, a vent’anni sogni il principe azzurro non di perdere un genitore, è stato terribile perché ero completamente sola. Poi ho subito violenza da parte di un uomo, e questo mi ha devastata, credo che questo sia stato il motivo principale che ha scatenato la fibromialgia.  Ho denunciato? Certo che si! Purtroppo a nulla è servito, le leggi in Italia ci sono ma non  vengono applicate, come tante donne, sono una guerriera ho dovuto cavarmela da sola. 

Come hai fatto senza genitori (senza madre), a superare tutte le tue difficoltà inerenti alla tua patologia che ti rende ”invisibile” e quindi anche più sola?

Non è stato facile crescere senza  una guida che ti indichi il cammino, quando si cresce senza genitori,  la vita diventa un percorso a ostacoli,  si diventa inevitabilmente dei guerrieri, certo! A volte mi sento sola, la malattia mi distrugge, ma preferisco viverla nella luce e col sorriso piuttosto che piangermi addosso,  questo fa parte del mio carattere solare. 

Come fai ad aiutare gli altri con una malattia cronica come la tua? Forse aiutare gli altri ti aiuta?

Penso che aiutare chi è in difficoltà,  sia un dovere,  il fatto che io sia malata,  non mi impedisce di esserci, anzi credo fermamente che solitamente chi aiuta il prossimo,   sia chi ha conosciuto il dolore, perché la sofferenza ci fa capire quanto siamo bisognosi di cure e di amore, e come diceva Gesù…c’è molta più gioia nel dare che ricevere.

Che cosa significa essere madre e vicepresidente di una grande associazione come A.I.R.A ODV Associazione italiana Reum-amici.?

Bella domanda! Entrambi i ruoli sono importanti, ovviamente non è facile crescere una figlia da sola, soprattutto con una malattia che ti costringe a stare a letto quando il dolore è veramente forte, per quanto riguarda essere vicepresidente di un’associazione,  mi viene facile operare,  poiché è nella mia indole spendermi per il prossimo. 

 

Cosa ti pesa di più della fibromialgia ? I dolori continui, non essere sempre presente a te stessa? 
Della fibromialgia mi pesa di più, il dover continuamente giustificarmi quando manco a un appuntamento perché al mattino il mio corpo non riesce ad alzarsi perché devastato dai dolori, è doloroso,  e piango spesso quando non vengo capita

Perchè hai scritto Il libro Vorrei urlare ? Per combattere contro le istituzioni che non considerano invalidante che invece lo è? O anche per far conoscere agli altri questa patologia?

Ho voluto scrivere la mia storia in” AVREI VOLUTO URLARE ” per far conoscere in primis, cosa significhi vivere con il dolore cronico, ma soprattutto per dare un messaggio importante alle tante donne che come me hanno subito violenza, e dopo una malattia non si sono arrese.   Inoltre la mia storia da malata fibromialgica serve a sensibilizzare le istituzioni tutte,  questa è la mia battaglia a nome di tutti I fibromialgici. 

Quanto il tuo libro è uno strumento per combattere la tua battaglia contro di queste?)

Si! “AVREI VOLUTO URLARE”  è stato scritto col cellulare,  non sono più in grado di stare seduta davanti al pc, così  scrivo di notte, con gli auricolari,  musica a palla e sdraiata sul letto, perché non riesco più a stare seduta davanti per tanto tempo, la musica annienta la   fibro-fog la così detta nebbia mentale, il cellulare allevia le fatiche.

Hai fatto molte presentazioni in varie parti d’Italia, come è stata accolta e capita?

Sto portando in tutta  Italia il mio tour  “TI RACCONTO LA FIBROMIALGIA ”  e attraverso il mio romanzo sto raccontando la sofferenza dei due milioni di Italiani che aspettano che la Fibromialgia sia riconosciuta dallo stato Italiano. Il libro sta avendo un grande successo,  sono felice di essere arrivata al cuore della gente. ,

Da quanto scrivi versi? Cosa ha aiutato la tua vena poetica?

Io scrivo praticamente da sempre,  la scrittura è sempre stata la mia passione fin da bambina, ricordo che alle elementari è alle medie, i  miei scritti facevano il giro della scuola, penso di avere un dono, e di questo ne sono grata, credo che la poesia arrivi dall’amore che hai per la vita,  quanto più questo è grande,  tanto più sarà il tuo talento nel trasmetterlo agli altri. 

Ti aiuta parlare in versi quando stai male?

Si!:scrivere mi aiuta tanto, soprattutto quando ho dolori fortissimi. Come ho detto prima metto gli auricolari a palla, la musica mi distrae  e mi rilassa .

Quanto il tuo libro è uno strumento per combattere la tua battaglia contro di queste? Hai fatto molte presentazioni in varie parti d’Italia, come è stata accolta e capita?

Si! Devo dire che il romanzo sta riscuotendo molto successo,  sono felice di questo perché volevo arrivare al cuore della gente a nome di tutte le persone che soffrono di Fibromialgia,  e ci sono riuscita. 
Io scrivo praticamente da sempre, la scrittura è la mia passione fin da bambina,  la poesia poi…fa parte di me. Sono nata come poetessa negli anni 2000 , grazie allo scultore Francesco Acca” fu lui a lanciarmi nel mondo della letteratura, quando sto molto male, per quanto possa sembrare strano.. scrivo,  sdraiata sul divano chiudo gli occhi e con la musica scrivo, la scrittura è la mia medicina, mi aiuta tanto 

Il tuo aspetto  esteriore  è  dolce, tranquillo, rassicurante. Quanto ti costa sembrare così  quando sei dolorante?

Chi soffre di fibromialgia deve indossare tutti i giorni  una maschera. La nostra è considerata una malattia invisibile,  noi… siamo invisibili perché lo stato ancora non ha riconosciuto la malattia.

La tua malattia  ti ha impedito di avere  una vita privata ‘normale”? Lavorare, studiare amare, avere relazioni?

Si! Mi pesa tanto fingere che sia tutto OK, soprattutto in  strada. Mi capita spesso di scoppiare a piangere all’improvviso,  in metro, sull’autobus,  mi viene il panico non è facile vivere con un corpo ferito che però non sanguina  

Di te si è  scritto molto ma la tua invisibilità resta. Che aiuto ti possono  dare  le istituzioni , gli amici , la sanità….chi ti legge

Anche se è dura vivere con il dolore cronico,  la fibromialgia non mi ha impedito di essere la guerriera che sono sempre stata. Per carattere sono una persona solare,  positiva  e preferisco vivere la malattia nella luce piuttosto che piangermi addosso.  È questo che trasmetto attraverso il mio libro,  in “AVREI VOLUTO URLARE ” c’è la forza di tante donne che non si sono arrese nonostante la vita a volte sia davvero ingiusta.  No! La malattia non mi ha impedito e non le permetto di cambiare ciò che sono…una guerriera! Io penso positivo sempre,  Sono certa che troveranno una cura per la fibromialgia,  nel frattempo  continuo a sorridere alla vita e aiuto chiunque abbia bisogno, perché come diceva Gesù,  c’è molta più gioia nel dare che ricevere

.Ci lasci una tua poesia?

Una mia poesia? Eccola! 

CERCAMI

Quando non sentirai la mia voce

e tutto intorno a te sarà pace

Quando non troverai i miei colori

e non ricorderai il mio profumo

cercami, quando l’inverno sarà triste e forte

ed il gelo avvolgerà la tua anima

quando di sera piove

non stancarti di guardare fuori

perchè nel silenzio della pioggia

ci saranno i miei pensieri

di oggi…di domani…di ieri.

Portami con te, in ogni tuo sorriso

in ogni tuo gesto, ed io ci sarò

accompagnerò ogni tuo passo

ogni tuo successo .

E quando nella tua solitudine

lascerai sfogo alle tue lacrime

la mia anima le raccoglierà di nascosto

le porterà a Dio, chiedendogli

di conservarle in un bel posto.

Finchè ci sarà un’alba

finchè nascerà un tramonto…

finchè le stelle brilleranno in cielo

e quel cielo sarà blu intenso

saprai che nella vita, tutto ha un senso

perchè imparerai ad amare

a cadere e a saperti rialzare.

Non avere paura, e senza paura vai

cercami…perchè quel giorno le persone

che hai amato

non sono morte mai

 

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