Elena Milesi recensisce P.Q.M. di John Tavilic

Elena Milesi recensisce P.Q.M. di John Tavilic

Elena Milesi recensisce P.Q.M. di John Tavilic

Nella quarta di copertina la breve nota editoriale precisa che il romanzo è ambientato negli anni Sessanta, che i protagonisti sono due giovani studenti-amici: Claudio e Leonardo e una bella ragazza in carriera che muterà, senza volerlo, l’avvenire di entrambi. Nella immaginazione la trama potrebbe apparire presumibilmente semplice e scorrevole, scontata. Invece… invece, attorno ai tre giovani attori ruota un mondo assai vasto: la scuola e la discoteca. i Mercati generali, l’università, gli uomini dell’industria e della finanza. Un narrare ampio e tutto pervaso da un continuo mutare di situazioni, personaggi, luoghi: Milano e Como, Stresa, Paraggi e Parigi, New York. Claudio – occhi azzurrochiaro – è povero, gentile, riflessivo; Leonardo – occhiverdescuro – è ricco, spavaldo, trasgressivo; Serena, la ragazza in carriera, è colta, avvenente, intraprendente, è attrazione e amore che cambia la vita, è l’incontro casuale che si fa destino. Crudele e fatale destino che tutti li attende al varco: autosilo di Milano Linate. L’autore ha inserito nella storia d’amicizia e d’amore la “suspense” e la tragedia. Un nubifragio violento, due telefonate, un braccialetto antico e prezioso, vanno a creare una infelice catena di apparenze che scatenano – come un sassolino che smuove la valanga – un inferno giudiziario. Per lettura errata e preconcetta delle circostanze, la storia imbocca la via dell’incubo; il Palazzo di Giustizia di Milano, riprodotto in copertina, incombe irrimediabile, coinvolgendo, costringendo il lettore alla meditata riflessione sull’alto valore della Giustizia senza errori che tuteli l’imputato innocente. La narrazione è serrata e incalzante; entrano in scena una famiglia perbene e una famiglia sfasciata, molti avvocati, un notaio e – investigatori privati e speciali – un medico e un vescovo affinché, oltre le apparenze che determinano un giudizio, prevalga la giustizia e avvenga pronunzia di libertà P.Q.M. “Per questi motivi”: totale estraneità ai fatti. Per John Tavilic, il tema Giustizia, sempre presente e dibattuto, così presente ai nostri giorni, è al centro, anzi è il centro del romanzo. I precetti nobili ed eterni della Giustizia sono questi: Vivere onestamente – Non nuocere ad altri – A ciascuno il suo tributo. Per una società e un vivere civile. Senza iniquità e illegalità. Senza rituali. Senza errori. E le categorie del mondo realizzino la “beatitudine”: tutti coloro che hanno fame e sete di giustizia siano saziati.
Quando
Dal 11 Nov. 2013
al 25 Mar. 2024