Nella giornata delle donne, l'8 marzo, alle 18:15 ci troveremo alla libreria "La pulce d'acqua" di Lavis con Matilde Meazzi e Lia Nesler. Partendo dal romanzo epistolare "Evelina e il mondo che verrà" si parlerà della condizione femminile, di ciò che si è evoluto o involuto. Un dibattito che vorremmo condividere anche con un pubblico maschile.
Genova, 8 dicembre 1928
Cara Elvira,
oggi festa di compleanno! Tullio ha compiuto dieci
anni e mi sembra godere di maggior libertà di me!
Non credere che sia il solito lamento della sorella
maggiore. È davvero faticoso corrispondere sempre a
ciò che la tua famiglia vuole da te se sei donna! So che
siamo fortunate: possiamo andare all’Università, giocare
a tennis, andare in montagna o al mare, studiare
le lingue o il pianoforte. Ma, secondo te, è normale
che non possiamo invece fare praticamente tutte le
restanti cose importanti? Sulla carta potremmo, ma
in realtà il nostro destino è segnato. Questa mistificazione
di fondo non può che rendermi avvilita e triste.
La Bice, madrina di Tullio, sostiene che dal discorso
dell’Ascensione dell’anno scorso (26 maggio
1927, sull’incremento delle nascite) la nostra condizione
di donne è tragicamente peggiorata, vale solo
la donna‑madre che si sacrifica per il bene della famiglia
e della Patria. C’è stata una forte discussione a
questo proposito fra lei e mio padre, che al solito non
vede al di là del suo naso quando si tratta di Mussolini.