«Come si fa a spiegare agli increduli, coloro che ti stanno intorno, i colleghi, qualcosa che non vedi?». Sono le parole di Pietrina Oggianu che soffre di fibromialgia e sarà ospite dell’associazione Moica Verona -Donne attive in famiglia e società giovedì 17 ottobre alle ore 17 30 alla Sala Garonzi-Centro Polifunzionale, in Via Quinzano, 24, Verona.
La giovane donna, testimonial di una condizione di salute su cui occorre far luce, ha affidato ad un libro la sua storia di convivenza ardua con questa sindrome, detta anche sindrome fibromialgica o sindrome di Atlante che provoca forte tensione muscolare con dolore cronico ai muscoli e tessuti fibrosi quali tendini e legamenti: Malattia poco conosciuta e anche in termini di riconoscimento assistenziale nonostante gli effetti che provoca quali rigidità, astenia, disturbi cognitivi, del sonno, calo della forza, riduzione della sensibilità agli stimoli.
In «Avrei voluto urlare» (per i tipi Edizioni del Faro) Oggianu, di origine sarda, parla confidenzialmente al lettore e si affida alla sua comprensione. L’obiettivo è far conoscere questa patologia dolorosa per sensibilizzare sull’argomento affinché chi ne soffre venga capito e non si senta solo.
L’incontro apre le attività 2024-25 del Moica Verona, di cui è presidente Anna Vitali ed è a ingresso libero. Moica è un'associazione di promozione sociale per il riconoscimento del valore umano, sociale e culturale del lavoro familiare e con questa prima iniziativa intende far luce su una pesante condizione di cui soffrono molte donne e attende di essere riconosciuta invalidante dal Ministero della Sanità.
«Quando arrivano le malattie la vita dell’individuo cambia», ha detto l’autrice al Senato della Repubblica dove è stato presentato il suo romanzo verità, specchio di un’esistenza non facile ma affrontata con coraggio. «La fibromialgia c’è sempre stata e ad un certo punto si è manifestata in tutta la sua potenza quando il fisico era più fragile», confida Pietrina. Questo fondamentale concetto è spiegato con intensità in una frase del libro in cui l’io narrante, una ragazza di nome Pittty, spiega cosa significa sorride come se nulla fosse e invece vorrebbe gridare. Questo afferma la protagonista che si sente ferita dall'indifferenza di chi le passa vicino. «La fibromialgia infatti è una malattia invisibile, un morbo per lo più sconosciuto o, per meglio dire, ignorato. Rimosso con un gesto di fastidio come quando si scaccia una mosca. Morbo che intimorisce, di cui qualcuno preferisce negare l'esistenza, consegnando le persone colpite a una vita da anime sole, lamentose, incomprese».
Pietrina Oggianu è nata a Cagliari nel 1972. Nuorese d'adozione, ha vissuto nello storico rione di San Pietro, proprio tra i vicoli, case, mura dell'antico quartiere che diede i natali a Grazia Deledda, scrittrice che la ispira per il suo realismo.
https://www.larena.it/territorio-veronese/citta/fibromialgia-la-malattia-che-non-si-vede-pietrina-oggianu-e-il-suo-libro-1.12469066