La poesia deve disturbare, intervista con Paolo Agrati e Adriano Cataldo su la Poesia del nostro tempo.
Può raccontarci brevemente la storia della collana Sonar delle Edizioni del Faro? Quali sono, a Suo giudizio, le peculiarità che la contraddistinguono all’interno del panorama editoriale contemporaneo, i suoi punti di forza e le sue criticità?
Adriano Cataldo: La collana Sonar nasce da un’intuizione di Barbara e Michelangelo, i titolari delle Edizioni del Faro: dedicare interamente uno spazio editoriale alla poesia contemporanea. Il Trentino è un luogo periferico, soprattutto dal punto di vista geografico e culturale. Era quindi una grande sfida. Era il 2018 e a Trento era ormai consolidata la presenza del Poetry Slam, attraverso le attività dell’associazione di cui sono parte. Da questo punto di vista, credo che lo slam abbia contribuito a far nascere una consapevolezza sul territorio trentino: l’importanza della poesia nel panorama socio-culturale. Per la direzione della collana scelsi Paolo Agrati, mentre io sarei stato di supporto nella selezione dei manoscritti e la fase di correzione e revisione delle bozze. Penso che la convivenza tra me e Paolo, con i nostri gusti in parte divergenti e in parte convergenti, sia un punto di forza di questa collana.